REQUISITI MINIMI HARDWARE



L'hardware minimo richiesto è una scheda madre con bus PCI, un processore da 100 MHz x86, 64 MB di memoria RAM, un disco rigido e una scheda di rete. Ciò vale per tutti i sistemi.

Non cito alcuna scheda video, o controller audio poiché non sono necessari all'utilizzo di FreeNAS.

Per verificare la presenza del bus PCI (presente su tutte le schede madri a partire dal 1997) dovete semplicemente verificare se sono presenti slot come questi sulla scheda madre designata:

Slot PCI

RAM


Generalmente, a FreeNAS non serve molta memoria RAM.
Per non avere alcun problema, consiglio un minimo di 
256 MB, sufficienti per condivisione file, UPnPTransmission e altri servizi.
Se volete utilizzare il file system ZFS, consiglio di partire come minimo da 1 GB.

Le RAM più diffuse sono generalmente di tipo SDRAM, DDR, DDR2 e DDR3 in formati DIMM (desktop).

Le marche più rinomate per la produzione di memorie RAM sono Corsair, Kingston, G.Skill, Infineon, Samsung e A-DATA.


Memtest con errori

Se volete creare un sistema ultra-stabile utilizzate le memorie ECC. Permettono infatti di evitare alcuni crash, ma non vi proteggono del tutto in caso di malfunzionamento generale del sistema.

Per le RAM inoltre, esistono dei piccoli sistemi di raffreddamento, come semplici placchette di rame o anche con ventole (in genere abbastanza rumorose):

Dissipatore RAM

CASE


La dimensione e il tipo di case si sceglie in base al tipo di sistema installato e al numero di dischi.


Un case di questo tipo facilita l’areazione e il montaggio di qualsivoglia disco, avendo ben 12 bay da 5,25 pollici:

Lian-Li case Full Tower PC-A77


Altri case invece, prediligono l’estetica e sono fatti principalmente per essere “nascosti” tra gli apparecchi tipici di salotti come videoregistratori e lettori Bluray, sono i case per utilizzo media center:

Recom MC1

Se avete già un vecchio case e non avete troppe pretese per raffreddamento ed estetica, vi consiglio di tenere quello che avete. Un case ben fatto può costare anche più di 100 euro e non sempre il target di utilizzo è quello di un piccolo server.

I case che potete acquistare possono alloggiare schede madri standard con le denominazioni ATX, Micro-ATX, Mini-ITX, BTX e altri, e di tipo orizzontale o verticale, da scegliere in base al luogo dove verrà posizionato. I case orizzontali sono comodi da appoggiare su un comodino o su un mobiletto, essendo bassi permettono di risparmiare spazio, mentre i case classici, quelli verticali sono comodi negli angoli o di fianco alla scrivania.


Personalmente mi sto trovando benissimo con un Media II della NOX (orizzontale).


Il sistema di raffreddamento, se utilizzate case molto stretti è importantissimo per evitare il surriscaldamento di processore, memoria e dischi rigidi. A questo proposito, vi consiglio l’acquisto di ventole da 80 o 120 mm e un regolatore di ventole.

Sono utili se disponete di uno spazio molto ridotto e con poca ventilazione.


Molti malfunzionamenti sono legati alla buon funzionamento delle RAM. Effettuate un Memtest se utilizzate sistemi vecchi o usati, per evitare problemi.

PROCESSORE


Il processore è il componente hardware principale di un PC. In un sistema equipaggiato con FreeNAS non è la parte più importante, dato che le richieste in termini di potenza di calcolo sono abbastanza ridotte. I processori che tratteremo appartengono alla fascia bassa e medio-bassa, di produttori come AMD e Intel nelle loro versioni Desktop.

CPU

A questo proposito, se siete in procinto di acquistare un nuovo processore, consiglio di puntare più sul numero di core rispetto alla potenza pura.

Il parallelismo infatti è una caratteristica ben consolidata in FreeBSD e vi permette di sfruttare tutte le unità di elaborazione a disposizione. Ad oggi, lo sviluppo delle CPU è incentrato soprattutto sull’ottimizzazione del processo produttivo e l’incremento del numero di core.


Il processo produttivo la grandezza di un singolo transistor presente nella CPU e si misura in nanometri (nm); solitamente più è basso e più è piccolo il chip (quindi meno superficie da dissipare, ergo minor calore). Questo permette, a parità di consumi, di ottenere prestazioni superiori tra una generazione e l’altra.


I core sono le unità di elaborazione, più sono e più il sistema riesce ad eseguire più programmi e thread contemporaneamente senza limitare altri programmi in esecuzione. Un numero più alto di core non significa necessariamente maggior potenza, se un programma non ottimizzato sfrutta un solo thread, esso verrà assegnato ad uno dei processori a disposizione (il programma funzionerà in modo analogo su un processore single-core)


In commercio sono presenti principalmente processori a due, quattro, sei e otto core, ma con AMD ci sono anche vie di mezzo a tre core.

Parliamo dei Phenom X3, dei Phenom II X3 e degli Athlon II X3; i Phenom sono più performanti e hanno cache L3 mentre gli Athlon/Athlon II ne sono sprovvisti. Sono CPU poco costose, economiche e validissime per essere utilizzate su un server casalingo.

Esistono anche delle versioni a bassissimo consumo, contraddistinte dalla letteraealla fine della sigla (ad esempio Athlon II X4 605e).

Esistono soluzioni Mini-ITX con processori AMD anche nelle versioni mobile Turion, ma non sono diffusissime.

Una nota positiva è sicuramente da dedicare alle nuove APU AMD, processori con chip grafico integrato. Per l’utilizzo con FreeNAS sono un po’ sprecate poichè hanno un sottosistema video abbastanza valido ma i modelli E2-3200 e A4-3300 hanno un prezzo abbastanza competitivo.

Da evitare, invece, la famiglia di processori FX poichè inadeguati per l’utilizzo su un server di questo tipo.

AMD Phenom X3

I due core AMD sono rappresentati dal Sempron, dagli A4 e dagli Athlon II X2. I quattro core, invece, dai  Phenom II X4, dagli FX-4xxx, dagli A6 e A8 e Athlon II X4 (stesso discorso della cache L3 detto prima). I sei core, dai Phenom II X6 dagli FX-6xxx e gli otto core dagli FX-8xxx.

AMD produce anche processori a sei core, ma non li tratterò perchè di fascia alta e sono eccessivi per un piccolo server.

I vecchi processori AMD sono validi se non avete troppe pretese. Si parte dai K6, K6-2 e K6-III degli anni ’90, processori dai 166 ai 570 MHz, adatti per un utilizzo leggero senza troppi servizi attivati. Gli Athlon, invece sono processori più potenti in grado di reggere un buon transfer rate in lettura/scrittura e con Transmission attivato. L’Athlon Classic parte dai 500 MHz minimi ai modelli da 1,4 GHz del Thunderbird (in questa fascia rientrano anche gli AMD Duron). Gli Athlon XP, gli Athlon 64, gli Athlon 64 X2, gli Athlon FX e i Sempron di vecchia generazione sono da considerarsi CPU abbastanza moderne da reggere praticamente tutti i servizi assegnati a FreeNAS.

AMD Athlon Classic Slot A

Su piattaforma Intel attualmente possiamo scegliere tra single-core, dual-core e quad-core.

Per quanto riguarda consumi, economia e rumorosità sono sicuramente da consigliare gli Atom, processori creati esclusivamente per un utilizzo limitato alla navigazione e fruizione di contenuti multimediali (disponibili nelle versioni single-core e dual-core).

Un processore come il D510 consuma davvero poco, ma è nettamente inferiore come prestazioni rispetto ad una normale CPU da fisso.

Rimane comunque la scelta più azzeccata per dimensioni e risparmio energetico, abbinato ad una scheda madre Mini-ITX.

Scheda madre Mini-ITX

















Scheda madre ATX

Le schede madri Atom Mini-ITX presentano comunque alcuni svantaggi.

Non avrete la possibilità di cambiare o upgradare il processore (è saldato sulla scheda madre) e generalmente gli slot per i moduli di memoria RAM sono pochi, 1-2 al massimo. Alcune motherboard hanno solo uno slot PCI-Express 16x e a meno di comprare un controller SATA/IDE PCI-Express non potrete aumentare il numero delle porte per l’archiviazione interna (meglio puntare su soluzioni con almeno 4 porte SATA).

La stessa condizione vale per la scheda di rete, assicuratevi quindi che la scheda madre, in un eventuale acquisto, disponga di gigabit ethernet integrata.


Le altre CPU desktop appartengono alla famiglia Core, trattasi di Core i3 e Core i5, processori destinati alla fascia media e medio/alta del mercato.

Dal punto di vista del rapporto prezzo/prestazioni, un Core i3 sembra la scelta migliore; avrete un processore dual-core e un ottimo rendimento in termini di calore da dissipare, Hyper-Threading per sfruttare al meglio applicazioni multithreaded e con scheda video integrata.

Il Core i5, si presenta invece nelle soluzioni dual-core e quad-core per la prima generazione (i5-750 e successivi) e per la seconda generazione sono tutti quad-core (eccetto l’i5 2390T) con Turbo Boost e Hyper-Threading (solo versioni dual-core). Esistono delle versioni a basso consumo contraddistinte dalla lettera “S” alla fine della sigla del processore, come Intel Core i5-750S o Intel Core i5-2400S.

I nuovi processori Sandy Bridge consumano meno a parità di prestazioni, e sono consigliabili rispetto a quelli di prima generazione.

Intel Core i5

A metà via tra gli Atom e i Core i3 troviamo i Celeron Penryn e i Pentium Dual-Core, che a prescindere dal nome non hanno nulla in comune con i vecchi Celeron Northwood o i Pentium 4. Sono processori venduti principalmente agli OEM, poco costosi e un po’ difficili da trovare in commercio.


Per quanto riguarda le generazioni passate troviamo inizialmente il Pentium, detto anche Pentium I; insufficiente nelle versioni sotto i 100 MHz per rendere FreeNAS utilizzabile, è un processore risalente agli anni ’90 e molto comune sui computer di quei tempi.

Il Pentium II, che parte da 233 MHz per arrivare ai 450 MHz è appena sufficiente per utilizzare i servizi base come Samba o il webserver.

A partire dalle versioni ad 800 MHz del Pentium III e del Celeron ci si può permettere di attivare Transmission e l’UPnP senza la transcodifica, dato che la potenza inizia ad farsi sentire.

I Pentium 4 a partire dal modello a 2 GHz, i Celeron D, i Pentium D, i Pentium EE e tutti i Core sono ottimi e adatti a reggere la maggior parte dei servizi di FreeNAS, anche quelli più impegnativi come ZFS o la transcodifica.

Intel Pentium II MMX Slot 1

Di seguito verrà descritto nei particolari ogni singolo componente hardware di un PC per aiutarvi all’eventuale acquisto e all’assemblaggio di un nuovo sistema.

RAM DDR

ALIMENTATORE


L’alimentatore in un PC è la parte generalmente meno considerata, ma è importantissima per assicurare longevità e stabilità del sistema.

In una configurazione dove l’uptime è molto importante (pensate per esempio ad uno studio o un ufficio) disporre di un alimentatore efficiente ed affidabile diventa decisivo per evitare disservizi.

Un ottimo PSU garantisce infatti un’alimentazione corretta e stabile di tutto l’hardware del PC e generalmente risulta più silenzioso.

Alimentatore Enermax

E’ necessario fare qualche precisazione riguardo il processore da utilizzare.

Nel corso degli anni c’è stato qualche problema su certi prodotti riguardo a consumi e alcuni bug nella progettazione potrebbero rivelarsi fastidiosi o controproducenti.



AMD


I processori AMD hanno avuto problemi con la revisione B2 di alcuni Phenom (2007) di fascia alta, dove la cache L3 presentava un bug.

Maggiori informazioni qui e qui.

Per quanto riguarda consumi e dissipazione, non c’è nulla di problematico da segnalare.


INTEL


Se potete, evitate di utilizzare i Pentium 4, i Pentium D o i Pentium EE (nomi in codice WilliametteNorthwoodPrescottCedar MillSmithfield e Presler) in quanto provvisti della tecnologia NetBurst. Rischiate infatti di avere problemi di surriscaldamento o rumorosità eccessiva delle ventole.

I Pentium III non sono affetti da questo problema, ragion per cui in una eventuale scelta tra Pentium 4 a 1,3/1,5 GHz e Pentium III a 1,26/1,4 GHz consiglio di scegliere il Pentium III. Anche le architetture Core e successive non soffrono di questo problema (Core Duo, Core Solo, Core 2 Duo, Core Duo Quad, Core 2 Extreme, Core i3, i5, i7).

Nei chipset delle prime motherboard con supporto Sandy Bridge, è stato scoperto un bug nel controller SATA II.

Maggiori informazioni qui e qui.

RETE



In questa parte descriverò le possibilità di connettività offerte da FreeNAS, in particolare la WLAN e la classica Ethernet

Potete all’occorrenza utilizzare anche la Firewire per il collegamento ad un PC.



WLAN:


  1. FreeNAS supporta il Wi-Fi, ma su un limitato numero di schede.
    Se cambiate le impostazioni del router, dovrete reimpostare la connessione.
    Personalmente non sono a conoscenza delle schede WLAN supportate, vi posso solo dire che con la mia vecchia TP-Link TL-WN321G (basata su chipset RT2571W) sono riuscito a collegare il server al mio router, e funziona senza problemi.


  1. FreeNAS non supporta la protezione WEP a 64 Bit, mentre WPAWPA2 e WEP a 128 Bit sono utilizzabili.

Il trasferimento dati è lento e probabilmente non sono ancora compatibili schede che supportano lo standard 802.11n, quindi non ne vale la pena. 


Nel caso inseriate una scheda Wi-Fi compatibile con FreeNAS, apparirà una nuova interfaccia di rete in Rete>Gestione Interfaccia. Aggiungendola e configurando le opzioni in Rete>OPT1 potrete utilizzarla, previo riavvio.

Se proprio necessitate della LAN senza fili, utilizzare la connessione ad ethernet e il Wi-Fi vostro router.


Ethernet:

La connessione via Ethernet (cavo) assicura stabilità e prestazioni adeguate. Parlerò delle interfacce più comuni e utilizzate in ambito consumer, di tipo "T" e "TX" tramite cavi RJ45.

  1. 10Base-T (10 Mbps): sconsiglio questa velocità; la connessione è lenta e insufficiente per il trasferimento anche saltuario di file. Ma a meno di utilizzare schede dell'anteguerra o non supportate non dovreste utilizzarla. Trasferisce più o meno a 1 Megabyte al secondo.

  2. 100Base-T (100 Mbps "Fast Ethernet"): lo standard più diffuso, permette una velocità buona senza tempi di attesa elevati. E' possibile guardare un mkv in FullHD direttamente dal disco di rete. La velocità di traferimento oscilla tra i 9 e i 13 Megabyte al secondo (un po' meno su sistemi vecchi).

  3. 1000Base-T (1000 Mbps "Gigabit Ethernet"): la connessione "consumer" più veloce. Si sfiora il limite di trasferimento dei dischi stessi; se dovete acquistare una scheda che supporti il Gigabit Ethernet, è preferibile che abbia un'interfaccia PCI-Express 1x, dato che saturerebbe la semplice PCI a 32 bit, soprattutto se il chipset è molto performante. E' possibile trasferire file enormi in pochissimo tempo. La velocità di trasferimento può oscillare tra i 25 e i 100 Megabyte al secondo, ovviamente su un PC decente e dischi ad alte prestazioni con interfaccia SATA, ma dipende anche dalla bontà del chipset e del bus a cui è connesso (una scheda gigabit installata su slot PCI-Express sarà ovviamente più veloce di una installata sul classico PCI). Consiglio una connessione di questo tipo se avete necessità di trasferire spesso file grandissimi. Le schede PCI Express generalmente hanno un costo maggiore. La Gigabit richiede cavi particolari, di tipo CAT5e o superiori (CAT5 non basta).

  4. 10GBase-T (10000 Mbps "10 Gigabit Ethernet"): questa connessione è utilizzata in ambito aziendale ed enterprise. Le schede che lo supportano hanno un prezzo molto elevato e sono presenti esclusivamente per slot PCI-X a 64 Bit o PCI-E 8x. Servono sistemi molto potenti per sfruttare il suo transfer rate, che può sfiorare i 1000 Megabyte al secondo. Bisogna utilizzare cavi CAT6e o CAT7.

  5. Altre configurazioni: una di queste è di sicuro la Powerline, in sostanza il segnale ethernet passa per i fili elettrici. Con Netgear ed altre marche la massima velocità teorica raggiungibile è di 200 Mbps, che si riduce in presenza di interferenze con altri apparecchi o con distanze elevate.

E’ in pratica una fusione tra i vantaggi offerti dalla rete ethernet (velocità e stabilità) e quella Wi-Fi (reperibilità ed elasticità), potete avere un’ottimo transfer rate anche a diversi piani di distanza, dove il segnale wireless non arriva. Gli apparati Powerline in genere costano tra i 70 e i 150 euro.


Per un NAS "
casalingo" consiglio di non spendere tanto e tenersi (o comprare) una semplicissima scheda Fast Ethernet, mentre se necessitate come minimo di raddoppiare la banda disponibile, utilizzate una scheda Gigabit, con cavi CAT5e o CAT6.
Nel caso non ne siate già a conoscenza, 
per collegare il server direttamente al PC è richiesto un cavo ethernet di tipo crossed, mentre se utilizzate un router per i vari collegamenti, usate un cavo patch.
Controllate inoltre che il vostro router (se avete intenzione di utilizzarlo) supporti le velocità desiderate.
Le schede che sento di consigliarvi sono la 
Realtek 8139, a 100 Mbit oppure la Realtek 8169 per chi desidera una rete Gigabit.
Sono entrambe riconosciute, economiche e perfettamente funzionanti out-of-the-box.

Questo è un esempio di scheda 
LAN PCI:

 

Questa, invece, è una scheda LAN PCI-Express 1x:

Per avere una rete stabile, efficiente e funzionante, la velocità della LAN e il tipo di connessione devono essere uguali per tutte le schede. 

Se avete ad esempio, sulla stessa rete, tutti i PC equipaggiati con rete Gigabit tranne uno solo con Fast Ethernet, tutte le schede lavoreranno ala velocità più bassa. Tale principio non si applica alle reti P2P, che non tratteremo.

Lo stesso discorso vale per le reti WLAN.


Qui troverete qualche spunto su come settare e configurare la vostra rete.



DISCHI RIGIDI



Dischi da 3,5", desktop:



Se dovete acquistare nuovi dischi rigidi consiglio i Western Digital Caviar Green o i Samsung EcoGreen che sono efficienti e adattissimi a reggere l'up-time del vostro serverino.

Sconsiglio l'utilizzo di dischi rigidi più vecchi di 5 anni se dovete salvare dati importanti.

Per utilizzi più incentrati sulle prestazioni, concentratevi sui WD Caviar Black, i WD RE4 o, ancora meglio, i Velociraptor. Questi ultimi però, hanno un costo piuttosto elevato unito però a un MTBF più alto. Utilizzando dischi ad alte prestazioni dovrete ridimensionare anche l'interfaccia di rete così da evitare colli di bottiglia (utilizzate reti gigabit con schede PCI-Express).

Non fatevi problemi sulle interfacce utilizzate dai dischi rigidi...  Esiste praticamente un adattatore per ogni cosa.

Tutti i dischi rigidi moderni hanno interfaccia
 SATA, se il vostro sistema è troppo vecchio e sprovvisto di queste porte non preoccupatevi... Potete acquistare una scheda PCI SATA oppure un adattatore SATA-IDE poco prezzo.
Controllate quindi che sulla vostra scheda madre siano presenti questi connettori:

SATA

Queste sono le interfacce e i connettori utilizzati prevalentemente in ambito consumer:

L'interfaccia IDE, detta anche EIDEATAPIATAParallel ATA o PATA e presente praticamente su tutte le schede madri, eccetto quelle più nuove o quelle davvero piccole, come le mini-ITXNon è difficile trovare schede madri con entrambe le connessioni, SATA e IDE.

Sicuramente riconoscerete questo connettore:

IDE

La loro installazione è un po' più complicata dei dischi SATA, inoltre troverete un massimo di 2 connettori ai quali possono essere collegate un massimo di 4 periferiche (2 per connettore). Non confondetelo con il connettore per i lettori floppy, che è più corto.

Ogni unità disco dev'essere impostata secondo una "gerarchia", ovvero Master e Slavesettabili tramite i jumper presenti sul disco rigido.
Per rendervi più semplice il compito, mettete i jumper delle unità sempre su Cable Select (CSEL, CSELECT o CS), sarà il controller ad occuparsi di tutto. Tuttavia su schede madri davvero vecchie potrebbe essere comunque necessario adottare il classico metodo gerarchico.

Molti dischi rigidi hanno un'etichetta per indicare la disposizione dei jumper, come questa ad esempio:

Altri invece, presentano delle scritte in corrispondenza dei jumper.


Se state utilizzando o pensate di utilizzare dei Western Digital Caviar Green o Caviar GP SATA prodotti tra il 2008 e il 2009:

Leggete qui

Per "rattoppare" il problema, è sufficiente inserire il disco in un box esterno e utilizzarlo via USB, per risolverlo, cambiate disco.





Dischi da 2,5", portatile:



I dischi da portatile possono essere tranquillamente utilizzati, e a seconda del tipo di connessione, se necessitano o no di adattatori.
Gli hard disk da 2,5" SATA possono essere usati senza nessun accorgimento speciale, basta collegare il cavo di alimentazione e il connettore Serial ATA al disco.



I dischi da notebook IDE, invece, necessitano di un adattatore come quello mostrato qui sotto:

 

dischi rigidi da 2,5 pollici, hanno il pregio di essere più piccolipiù silenziosi e sviluppano meno calore di quelli da 3,5". Il prezzo al gigabyte è però più alto, e le velocità di trasferimento leggermente inferiori.

AUMENTARE LE PRESTAZIONI


Per aumentare al massimo le prestazioni senza impattare sui consumi energetici bisogna prendere un paio di accorgimenti:

  1. Il Bus PCI è utilizzato da altre periferiche integrate, non solo dalle schede di espansione.
    Se volete spremere al massimo il sistema cercate di disattivare ogni componente integrato, come chip audiocontroller USB IEEE 1394 (se non li usate). E’ possibile disattivare le periferiche non necessarie dal bios del vostro PC.

  2. Alcuni processori come gli Intel Core i5 hanno una funzione chiamata Turbo Boost, che permette di innalzare per breve tempo la frequenza di clock di alcuni core della CPU per eseguire alcune operazioni più velocemente, maggiori informazioni qui. Anche AMD ha una tecnologia simile chiamata Turbo Core.

  3. Disattivando i servizi non necessari su FreeNAS è possibile risparmiare qualche ciclo di CPU e avere miglioramenti prestazionali visibili sui sistemi più datati.

La stragrande maggioranza dei produttori di computer integrano alimentatori scadenti o di fascia bassa, con il risultato che si rompono in breve tempo. Stesso discorso quando acquistate un case “con alimentatore incluso”. Il mio consiglio in questo caso è di non badare a spese e puntare su marche rinomate,

Per un sistema NAS con pochi fronzoli e con un processore non spintissimo è necessario almeno un PSU da 250-300 W, potenza che difficilmente viene rispettata dai PSU economici. Un Corsair da 400 W infatti può erogare molta più potenza di un 600 W di marca sconosciuta.

L’efficienza, quindi, è una caratteristica molto importante, e deve essere, in un alimentatore di buona fattura, almeno dell’80%.

L’efficienza è il rapporto tra corrente erogata e corrente richiesta. La corrente sprecata si trasforma quindi in calore (e più corrente viene sprecata più l’alimentatore consuma).


In definitiva, se necessitate dell’acquisto di un nuovo alimentatore vi consiglio di puntare su marche come Corsair, Enermax, OCZ, Seasonic, Fortron, Cooler Master, Thermaltake, Silverstone ed altri, meglio se con la certificazione 80 Plus. Attenzione anche al numero di poli del connettore della scheda madre (20 poli o 24 poli).

Certificazione 80 Plus

Se possibile, puntate sui PSU con grosse ventole, in genere fanno meno rumore perchè le pale girano più lentamente.

Alimentatore Thermaltake

Per creare un sistema decisamente silenzioso potete optare per gli alimentatori fanless, ovvero senza ventole di raffreddamento. Dato che questi ultimi si scaldano molto facilmente è bene utilizzarli con sistemi a ridotto consumo energetico, come gli Atom o gli AMD a basso consumo.

Esistono anche i semi-fanless che permettono di regolare o fermare la ventola tramite un regolatore o con un sensore che si attiva al raggiungimento di determinate temperature.


Se avete necessità particolari o volete accendere ed utilizzare un alimentatore ATX senza l’ausilio di un computer, andate qui.

RIDURRE I CONSUMI




Un NAS in genere rimane acceso tutto il giorno, per rendere disponibili file e backup a tutti gli utenti della rete immediatamente. Per questa ragione, se si vuole creare un sistema con bassi consumi si devono prendere alcuni accorgimenti:

  1. Se avete un processore piuttosto spinto o con molti core e sapete di non sfruttarlo appieno, potete affidarvi all'underclocking,    ovvero diminuire la frequenza di funzionamento della CPU per ottenere consumi di energia più bassi e minor calore.

  2. Altro (in aggiornamento)


Potete diminuire o alzare la frequenza o agendo sul moltiplicatore del Front Side Bus utilizzando il bios della scheda madre, se supportato.
Evitate di farlo su processori molto vecchi, rischiate di perdere quel poco di potenza di cui già disponete, inoltre avreste sicuramente a che fare con i jumper, più ostici da configurare.

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